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Super Mario Odyssey

Super Mario Odyssey

"Cantami, o Diva, dell'eroe multiforme, che tanto vagò".

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"Cantami, o Diva, dell'eroe multiforme, che tanto vagò, dopo che distrusse la Rocca sacra di Troia: di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri, molti dolori patì sul mare nell'animo suo, per riacquistare a sé la vita e il ritorno ai compagni." (Odissea - Proemio, Omero)

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Nintendo lo ha fatto di nuovo. Ha colpito a fondo nel nostro cuore, è andata a scavare nei nostri sentimenti più reconditi per confezionare uno dei titoli che, ad oggi, è uno dei più attesi sulla sua nuova piattaforma, Switch. Fare leva sulle emozioni dei giocatori, si sa, è una strategia che ha da sempre contraddistinto la compagnia di Kyoto, è intessuto nel suo DNA; ma badate bene, in operazioni di questo tipo non è da rintracciarvi alcuna malizia, ma solo il semplice desiderio di venire incontro alle volontà dei propri fan, appagarli, regalare loro una grande, immensa gioia. Quando lo scorso gennaio, in occasione dell'evento di reveal di Switch, Nintendo ha annunciato Super Mario Odyssey, siamo stati travolti all'istante da una certezza: il nuovo titolo di Mario sarebbe stato qualcosa di epico. Non sappiamo se questa sensazione di epicità fosse rafforzata dalla presenza, nel titolo, del termine "Odissea" - l'opera omerica che abbiamo scomodato come incipit alla nostra recensione - o, più semplicemente, da quello che avevamo appena visto, un'esperienza magnetica che ci avrebbe visto spostarci in giro per il mondo in compagnia di un nuovo insolito amico.

A bordo di una buffa nave a forma di tuba, la Odyssey, Mario (e il giocatore con lui) si appresta, infatti, a compiere un viaggio in lungo e in largo per la Terra, con l'obiettivo di riuscire a salvare (ancora una volta) la Principessa Peach dalle grinfie di Bowser. Ma sembra che il vecchio lucertolone voglia fare sul serio questa volta, dal momento che è intenzionato a convolare a nozze con la sovrana del Regno dei Funghi, per strapparla per sempre al suo acerrimo nemico. In questo suo lungo peregrinare, che lo porta ad esplorare i mondi tra i più variegati, Mario viene affiancato da un compagno a forma di cilindro, Cappy, il quale condivide con l'ex idraulico baffuto lo stesso tragico destino: la sua sorellina, Tiara, è stata rapita da Bowser proprio come Peach, e i due eroi decidono di unire le loro forze per contrastare i piani del Re dei Koopa. I presupposti per una grande avventura ci sono tutti e così, insieme a Mario e Cappy, siamo salpati tra le nuvole con la nostra Odyssey per compiere questo viaggio unico e straordinario da cui, ora che si è concluso, stiamo ancora tentando di riprenderci, vista la carica emotiva e adrenalinica che porta con sé.

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Super Mario Odyssey

Se vi è capitato, in questi mesi, di vedere in azione Super Mario Odyssey, vi sarete senza dubbio accorti di quale sia l'approccio che Nintendo ha deciso di adottare per questo titolo, ossia propendere per l'open world e sull'esplorazione, esattamente come accaduto con Super Mario 64, Super Mario Sunshine e, in parte, anche con Super Mario Galaxy. A differenza dei titoli più prettamente platform, il nuovo titolo della serie Mario incita il giocatore ad esplorare non solo muovendosi da un Regno all'altro, ma anche all'interno dei vari livelli che ci troviamo ad attraversare nel corso del nostro viaggio. Il motivo principale che ci sprona a setacciare da cima a fondo ogni angolo della mappa di gioco è la ricerca delle Lune, carburante prezioso che permette alla Odyssey di compiere il suo lungo tragitto sulle tracce di Bowser. Ogni mondo richiede un numero variabile di Lune da raccogliere, in modo tale da riuscire a spostarsi verso la tappa successiva del nostro viaggio; è possibile trovare le Lune in vari punti della mappa (quelli necessari per rimettere in moto la Odyssey sono abbastanza facili da trovare), ma ce ne saranno anche tante altre opzionali, a cui è possibile accedere attraverso porte nascoste, dietro cui si celano sezioni platform aggiuntive, più o meno complesse, che offrono una sfida ulteriore al giocatore. Nel caso in cui vi sentiste persi e non riusciste a trovare le Lune necessarie per rimettersi in viaggio (o perché siete semplicemente troppo pigri!), non temete: il buon vecchio Toad, munito di uno speciale dispositivo, vi segnala sulla mappa dove trovare una Luna, ovviamente dopo un lauto pagamento di 50 monete. Vista la natura di Super Mario Odyssey e la sua vocazione a lasciare che sia il giocatore ad esplorare le vaste mappe che compongono ciascun Regno, ci sentiamo di sconsigliare caldamente di ricorrere a questo sotterfugio, ma riconosciamo l'importanza della sua introduzione, soprattutto in un'ottica secondo cui questo titolo voglia fare appello a pubblici molteplici, dai veterani ai "novellini", così come ad un'audience più giovane.

Come già accennavamo nella nostra anteprima il mese scorso, la forza di Super Mario Odyssey risiede nel suo essere un'esperienza di gioco ampiamente stratificata, permettendo alle diverse tipologie di giocatori di approcciarsi ad essa nelle modalità che preferiscono. Il titolo di Nintendo, infatti, è in grado di lavorare su più livelli, che vanno dal più semplice e lineare avanzamento di Regno in Regno con l'obiettivo finale di riportare a casa Peach e Tiara, alla possibilità di esplorare le tante meraviglie che ciascun mondo nasconde, da passaggi segreti, a mini-giochi, passando per tantissime altre attività che contribuiscono ad ampliare in modo stupefacente l'esperienza. Accanto alla ricerca delle Lune, girovagando per il mondo di gioco, i giocatori possono collezionare le classiche e iconiche monete - qui, oltre a fungere da valuta di scambio per acquistare oggetti e potenziamenti momentanei, come il Cuore Reale che aumenta la salute fino a 6, servono anche per evitare il "Game Over", visto che qui viene meno il meccanismo delle vite - ma anche delle monete speciali, differenti e per un totale di 50 in ciascun Regno da noi visitato, che ci consentono di acquistare i vari abiti che rappresentano il mood di quel dato mondo. Ad esempio, nel Regno delle Sabbie, uno dei primi mondi in cui ci imbattiamo, potremo acquistare un sombrero e un poncho essendo a tema messicano, così come un look da turista, con camicia hawaiana e cappello di paglia, per sconfiggere la canicola dell'assolato Regno a tema marino.

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Se è vero che il cuore dell'esperienza di Super Mario Odyssey risiede nella sua variegata componente esplorativa, ciò che muove davvero le fila del suo gameplay, il suo fiore all'occhiello, è la dinamica che lega Mario a Cappy, il nostro fedele compagno di viaggio a forma di cappello. La particolarità di Cappy sta nel fatto che, tutte le volte che viene lanciato verso un oggetto o un nemico, permette a Mario non solo di colpirlo, ma soprattutto di assumere le sembianze di quel dato elemento. Utilizzando il pulsante "Y" sul Joy-Con o, come da noi preferito, mimando il gesto del lancio del cappello come un frisbee sfruttando il motion control del dispositivo per lanciare Cappy, Mario può trasformarsi nei nemici, acquisendo le loro abilità finché li "possiede", che possono essere sfruttate per avanzare o per risolvere alcuni rompicapo, oppure utilizzarlo per attivare meccanismi, aprirsi dei varchi, risolvere piccoli enigmi, e così via. Non abbiate timore di sperimentare e lanciare Cappy verso gli oggetti o i nemici più improbabili: i risultati sono incredibilmente appaganti e, nella maggior parte dei casi, davvero sorprendenti. Credeteci sulla parola, sono davvero inaspettati!

Anche in questo caso si percepisce una grande libertà creativa e di sperimentazione da parte del giocatore, il quale è chiamato, ancora una volta, ad esplorare nelle modalità più variegate le potenzialità insite nel nostro amico a forma di cappello a cilindro, ribadendo il concetto di micro-esplorazione in termini di esperienza videoludica in senso stretto accanto alla macro-esplorazione dei singoli mondi di gioco e, nel complesso, dell'intero titolo. Questo senso di libertà si percepisce, in modo particolare, nell'end-game di Super Mario Odyssey quando, non appena ci siamo svincolati dalla missione principale che ci accompagna nel gioco, ci viene lasciata grande autonomia nel tornare ad esplorare i vari Regni visti in precedenza e affrontare nuove entusiasmanti missioni. Se temevate, con Odyssey, un'esperienza lineare e auto-conclusiva, potete star tranquilli: il nuovo gioco di casa Nintendo ha tanto altro da offrire, segreti lasciati alle spalle, passaggi inesplorati, nuovi mondi da scoprire e molto altro. Insomma, l'epicità da Odissea di cui si parlava poc'anzi è assolutamente giustificata.

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Un altro aspetto che abbiamo profondamente amato di Super Mario Odyssey sono le sezioni "retrò" presenti nei vari mondi, in cui - accedendo tramite l'iconico tubo idraulico che ci accompagna sin dagli albori della storia di Mario - veniamo trasformati in una versione 2D di Mario, che riecheggia i primissimi giochi della serie. L'aspetto intrigante è che tutto ciò che è presente nel mondo di gioco, una volta entrati in queste sezioni più o meno nascoste, si trasforma in pixel art - come le Lune, ad esempio - aggiungendo valore, nonché una strizzatina d'occhio per tutti i fan veterani dell'idraulico italiano. Ci sono due momenti in particolare - cui non faremo alcun accenno, proprio perché vogliamo ardentemente che proviate queste emozioni da soli, senza alcuno spoiler - in cui questo cambio di formato acquisisce una valenza affettiva pazzesca e se, come noi, siete legati alla serie da tempo immemore, è anche probabile che avrete gli occhi lucidi alla fine, esattamente come ci è capitato. Ma lasciamo a voi il piacere della scoperta: non appena vi imbatterete, scoprirete di cosa stiamo parlando e, forse, vi emozionerete quanto noi.

Come qualsiasi gioco di Mario che si rispetti, due elementi imprescindibili dell'esperienza sono, ovviamente, una robusta componente platform e boss fight molto divertenti. Nel primo caso, il fatto che Super Mario Odyssey sfrutti sia il 2D sia il 3D rende queste sezioni sempre fresche e innovative, dove spesso ci viene anche richiesto un po' di ingegno per riuscire a muoversi nel modo corretto. Nulla di particolarmente complesso, sia chiaro, ma è interessante che gli sviluppatori abbiano lavorato anche sull'aspetto più "scontato" dei giochi Mario per offrire qualcosa di nuovo rispetto anche a ciò che solitamente richiede il genere. Molto viene fatto anche dalla grande precisione dei controlli, dove mai - tutte le volte che siamo morti per colpa di un salto sbagliato - abbiamo percepito un'ingiustizia da parte del gioco. Se si sbaglia un salto o un lancio, è solo colpa nostra, mai dei Joy-Con che, anzi, sono sempre molto precisi e le cui funzionalità, come l'HD Rumble, sono state implementate in modo interessante.

Per quanto riguarda, invece, le boss fight - come da tradizione - non sono mai realmente complesse da superare, soprattutto una volta compreso il pattern del nemico, che nella maggior parte dei casi è estremamente intuitivo. Anche lo scontro finale con Bowser non ci ha visti affannare più di tanto, al contrario invece di un paio di mini-boss incrociati in qualche Regno che sono stati leggermente più impegnativi, ma mai nulla di realmente difficile o impossibile da superare. Essendo morti più di un paio di volte contro un boss, abbiamo scoperto una funzione molto utile, soprattutto per i giocatori alle prime armi, che rende le cose un po' più semplici e meno frustranti: prima di accedere alla boss fight, si paleserà un simpatico personaggio dal Regno delle Sabbie che ci chiede se siamo intenzionati ad acquistare un Cuore Reale per aggiungere tre punti ulteriori alla nostra salute standard, anche in questo caso dietro il pagamento di 50 monete. Magari per molti di voi può essere visto come una scorciatoia per rendere le cose più semplici, ma a nostro avviso è un modo interessante per non demoralizzare chi si avvicina alle avventure di Mario per la prima volta, soprattutto per i più giovani. A tal proposito, segnaliamo la presenza di un'opzione molto importante per questa categoria di giocatori, la "Modalità Assistita": accedendo al menu in pausa, alla voce Opzioni, e selezionando questa opzione, i giocatori accederanno a cuori extra ed alcune funzionalità che semplificano l'esperienza (ad esempio, la presenza di frecce che indicano dove andare, è possibile riacquistare salute semplicemente stando immobili per un po', eccetera). Insomma, come sempre, i giochi di Mario vantano sempre una grande velleità, che è quella di rendere l'esperienza di gioco sempre molto inclusiva.

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Se pensavate di condividere l'esperienza di gioco con qualcuno, abbiamo ottime notizie per voi: Super Mario Odyssey vanta una modalità co-op. In un modo non molto dissimile da quanto visto in Super Mario Galaxy con la stellina Sfavillotto, in questa modalità un giocatore può controllare Mario e un altro Cappy, permettendo ai due giocatori di collaborare. Nonostante il nuovo gioco di Mario non sia pensato per il multiplayer, è comunque interessante il fatto che Super Mario Odyssey contempli questa possibilità, che si rifà alla logica che ha sempre accompagnato buona parte dei titoli di casa Nintendo, soprattutto quelli delle ultime generazioni: condividere un'esperienza con qualcuno, specialmente se nel salotto di casa. Anzi, trattandosi di Switch, vale anche fuori casa!

Quando si parla di level e character design, Nintendo è sempre annoverata tra le migliori in termini di dettagli e accuratezza e Super Mario Odyssey non fa ovviamente eccezione. L'aspetto sorprendente, accanto alla nitidezza e alla cura con cui ogni singolo mondo è stato caratterizzato, è la varietà con cui ciascun Regno è stato progettato. Non vi è mai alcun rischio di imbattersi in un mondo uguale all'altro o con la stessa struttura, ma anzi ogni mappa è stata sapientemente elaborata e diversificata per offrire al giocatore esperienze e atmosfere differenti, rendendo ognuno dei luoghi che visiteremo davvero unico e originale. A proposito dei Regni, l'aspetto intrigante è che quando aprite la mappa con l'apposito tasto "-" per consultarla, sarete affiancati da un utile dépliant (si tratta pur sempre di un gioco che racconta di un viaggio, dopo tutto!) ricco di dettagli sugli usi, costumi, tradizioni e luoghi di interesse di ciascun mondo che visiterete. Un'aggiunta, questa, che non si limita esclusivamente a creare una sorta di piccolo lore su ciascun Regno o per puro vezzo estetico, ma principalmente per fornirci utili informazioni, anche sulle attività secondarie in cui è possibile imbattersi e, di conseguenza, divertirsi. Vi consigliamo di monitorare costantemente questi dettagli perché vi riservano tante sorprese.

Super Mario Odyssey

Tecnicamente parlando, Super Mario Odyssey è un'esperienza incredibilmente solida. Nel corso della nostra lunga esperienza di gioco in sua compagnia, non ci siamo mai imbattuti in cali di framerate, anche nelle sequenze più concitate, in assurdi glitch o in problemi di varia natura. Il mondo e i personaggi scorrono via in modo fluido e naturale, con animazioni sempre molto curate e mai impacciate, restituendoci un gioco che, oltre ad essere straordinariamente divertente, è anche validissimo a livello tecnico. Graficamente parlando, Super Mario Odyssey è pura gioia per gli occhi: abbiamo già avuto più volte occasione, nel corso di questa recensione, di tessere le lodi sulla straordinaria varietà che troviamo nei diversi livelli di gioco, e questo viene confermato da una cura certosina ai dettagli, dalle diverse atmosfere - dettate anche da palette di colori molto diverse da Regno a Regno - e dal fatto che il titolo funziona alla perfezione non solo sullo schermo della TV del salotto, ma anche nella sua versione portatile, restituendoci un prodotto incredibilmente nitido e raffinato, come da tradizione per Nintendo. Ciliegina sulla torta, vi è senza dubbio la colonna sonora composta dal maestro Koji Kondo, qui probabilmente in una delle sue composizioni più ricercate e creative, che si armonizza alla perfezione ai vari mondi creati da Nintendo per questo viaggio straordinario. Emozionante, vibrante e magica, la musica di Super Mario Odyssey è indubbiamente uno dei suoi personaggi principali, che gioca un ruolo fondamentale all'interno dell'esperienza nel suo complesso, attaccandosi molto presto al vostro cervello con i suoi motivi tanto diversi quanto magnetici - uno su tutti il tema "Jump up, Super Star", divenuto noto in questi giorni per il videoclip e le pubblicità che hanno anticipato l'uscita del gioco.

Super Mario Odyssey è l'incarnazione della perfezione, il titolo che la longeva serie dedicata a Mario meritava per debuttare in pompa magna su Switch. Colorato, vivace, originale ed estremamente divertente, l'epico viaggio in giro per il mondo, a bordo della magica Odyssey, è un eccezionale punto di partenza per intraprendere un nuovo percorso su questa piattaforma ibrida, segno di una nuova straordinaria epoca che Nintendo si prepara a vivere da qui ai prossimi anni. Strizzando l'occhio allo zoccolo duro dei fan irriducibili della sua mascotte, ma senza dimenticare il popolo delle "nuove leve" da "educare" e far innamorare, Nintendo confeziona un gioco perfetto, appassionante, estremamente curato sotto ogni punto di vista, che non annoia mai, nonostante sia molto semplice farsi confondere dalla sua apparente linearità. Costruito su diversi livelli, con l'obiettivo per aprirsi a pubblici di giocatori tra i più variegati, Super Mario Odyssey nasconde in sé una profondità disarmante, che vi terrà ancorati per ore e ore, anche dopo la sua appassionante e sorprendente conclusione. Sì, Nintendo lo ha fatto ancora una volta.

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10 Gamereactor Italia
10 / 10
+
Level design strabiliante; Un sacco di attività affascinanti; Cura nei dettagli in qualsiasi aspetto; Un sistema di gameplay estremamente intuitivo; Controlli molto precisi; Esperienza stratificata, aperta a più pubblici; Una colonna sonora pazzesca,
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Qualche attività potrebbe risultare un po' ripetitiva, principalmente nel caso di un paio di boss fight con i Broodals.
overall score
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