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Soul Calibur VI

Soul Calibur VI - Provato

Abbiamo combattuto nei panni di Sophitia e Mitsurugi nel nostro primo assaggio del nuovo picchiaduro di Bandai Namco.

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Di recente Bandai Namco ci ha invitato a Parigi per presenziare al loro evento Winter Level Up, una vetrina di numerosi titoli in uscita, e tra questi non poteva mancare uno degli ultimi titoli annunciati quest'anno, Soul Calibur VI. Con il trailer di annuncio a prepararci a quello che avremmo fatto di lì a breve, ci siamo seduti per trascorrere un po' di tempo in compagnia di Sophitia e Mitsurugi, i due personaggi disponibili in questa demo.

I fan di Soul Calibur noteranno immediatamente che sotto molti aspetti questo sembra un territorio familiare. Potete fare a pezzi le persone con le spade, farle volare oltre i confini delle arene, e c'è un sacco di arancione e blu che sfrecciano sullo schermo in qualsiasi momento, quindi da quel punto di vista abbiamo iniziato a giocare con una memoria muscolare che a poco a poco ha iniziato a tornare. Anche i controlli sono per lo più uguali, dal momento che si usa X (su PS4) per bloccare, quadrato per l'attacco orizzontale, triangolo per attacco verticale e cerchio per il calcio. Nei primi secondi le cose sono andate bene e ci siamo presto rimessi in sintonia con quel Soul Calibur che conoscevamo e amavamo, ma non tutto è esattamente lo stesso.

Il Critical Edge, ad esempio, è un po' diverso da quello visto nel 2012 con Soul Calibur V. Se ripensate a cinque anni fa, Critical Edge necessitava dei pulsanti direzionali prima di premere R2 - che era facile da eseguire se eravate giocatori navigati, ma a conti fatti un po' complicato per i nuovi arrivati - ma le cose sono cambiate. Il Critical Edge è ora assegnato al solo pulsante R2, che porta con sé buone e cattive notizie. La buona è che i giocatori possono facilmente accedervi una volta che il loro indicatore critico è pieno senza dover impazzire con una complessa combinazione di pulsanti, ma la cattiva è che spesso potete ripetere questa mossa più volte in un combattimento per lo stesso motivo. Una volta imparato a difendervi da questo attacco, sarà sicuramente più facile da gestire, ma abbiamo visto le stesse due animazioni più e più volte durante la nostra sessione di 30 minuti.

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Soul Calibur VI
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Il Reversal Edge è una funzionalità totalmente nuova, in quanto un altro pulsante rallenta l'azione, dandovi la possibilità di bloccare o colpire il vostro avversario. C'è anche il rischio di essere colpiti da voi stessi e di subire molti danni, quindi vale la pena utilizzarlo con cautela. È una caratteristica incredibilmente interessante e aggiunge una qualità cinematografica all'azione, il che non sorprende dal momento che il produttore Motohiro Okubo ha detto che il team si è ispirato a questa funzione guardando film. Ancora, però, questo richiede un indicatore critico, quindi dovrete usarlo con parsimonia.

Anche la grafica è stato un aspetto che ci ha davvero colpito di Soul Calibur VI, visto che è molto più rifinito questa volta (non sorprende vista la differenza di epoche). Questo è davvero un picchiaduro moderno, con tutta la raffinatezza visiva che vediamo in concorrenti come Tekken 7, e questo non riguarda solo i combattenti, ma anche gli ambienti sono incredibilmente dettagliati. Uno di questi nella demo ci ha visto combattere in un antico palazzo in stile greco pieno di fontane e statue, mentre un altro ci ha visto combattere davanti a una grotta con stalattiti che pendevano dal tetto.

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Nell'ulteriore tentativo di rendere i combattimenti ancor più cinematografici e spettacolari, c'è stato uno sforzo ulteriore per ciò che riguarda gli effetti visivi dei combattimenti stessi, dato che il blu e l'arancio sono più nitidi che mai e le scintille svolazzano quando i due combattenti scontrano le spade. Sembra una cosa di poco conto, ma come potete vedere dal gameplay qui alto, offre una certa epicità quando lo vedete in azione, specialmente durante le sezioni al rallentatore e nelle mosse critiche.

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Con solo due combattenti a nostra disposizione, abbiamo imparato a conoscerli molto bene. Entrambi avevano lo stesso livello di dettaglio visivo per ciò che riguarda i modelli di armature e personaggi che avevamo visto negli ambienti, ed entrambi erano personaggi che avevamo visto prima nella serie. Mitsurugi e la sua ampia spada da samurai ci sono apparsi un po' più lenti e più goffi rispetto a Sophitia, ma erano decisamente più potenti. Sophitia, d'altra parte, ci è sembrata la scelta migliore a tutto tondo, poiché è veloce, agile e ha una mossa devastante Critical Edge che la vede lanciare il suo avversario in aria e trafiggergli l'ombelico con la spada.

Siamo usciti dalla nostra prova di Soul Calibur VI nel complesso impressionati, perché colpisce l'equilibrio tra l'essere un gioco Soul Calibur e l'offrire anche qualcosa di nuovo grazie ad alcune piccole modifiche. Come ci ha spiegato Okubo, era importante per lui non confondere l'essenza di Soul Calibur, e sembra davvero che ci sia riuscito. Il sistema di Reversal Edge e i nuovi effetti visivi aggiungono quel tocco cinematografico alle battaglie, rendendo ogni scontro davvero epico, e non vediamo l'ora di scoprire ulteriori personaggi, altre mosse critiche e altri stage.

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