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Horizon: Zero Dawn

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In attesa del suo lancio tra qualche settimana, abbiamo dato un'ultima occhiata al nuovo titolo open world di Guerrilla Games.

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Assistere a studi oramai già avviati decidere di passare da generi che hanno rappresentato il loro punto di forza a qualcosa di molto diverso è sempre molto intrigante. D'altra parte, questo potrebbe comportare qualcosa di completamente nuovo, ma al contempo potrebbe rappresentare un'operazione rischiosa che potrebbe mettere a repentaglio quanto fatto finora. Nel caso di Guerrilla Games e Horizon: Zero Dawn escludiamo totalmente la seconda ipotesi.
Abbiamo trascorso un'intera giornata presso gli studi di Guerrilla Games ad Amsterdam per avere finalmente la possibilità di provare una nuova sezione del loro attesissimo action/adventure, Horizon: Zero Dawn.

Oltre alle due sessioni separate in compagnia con il gioco, abbiamo avuto la possibilità di entrare in studio e scoprire come è avvenuto il processo di sviluppo step-by-step di un robo-dinosauro, dal concept al prodotto finito. Nei prossimi giorni avrete sicuramente la possibilità di leggere su Gamereactor le nostre interviste al managing director John Gonzales, al game director Mathijs de Jonge, all'Art Director Jan-Bart van Beek e al CEO Hermen Hulst, che permetteranno di fare ulteriormente luce sullo sviluppo del gioco. Guerrilla non ha però avuto vita facile nel convertire il loro motore Decima dallo sparatutto in prima persona Killzone all'open world di Horizon, ma i risultati sembrano essere davvero incoraggianti.

Horizon: Zero Dawn
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Horizon: Zero DawnHorizon: Zero DawnHorizon: Zero Dawn

Per coloro che hanno vissuto in una caverna fino ad oggi e non hanno mai sentito parlare di Horizon: Zero Dawn, si tratta di un gioco action/adventure open world composto da un insieme insolito di tematiche. Il giocatore veste i panni di Aloy (interpretata da Ashley Burch), una cacciatrice emarginata molto superba e sprezzante dell'autorità, responsabile del suo isolamento e di quello del padre dal resto della tribù. Le varie tribù primitive vivono su una Terra lussureggiante e gigantesca, dove sembra essere accaduto qualcosa di terribile alle civiltà precedenti che sono state spazzate via. La prova di questi tempi antichi si ritrova praticamente in tutto e diventa uno dei misteri che Aloy è intenzionata a scoprire. A parte la trama principale, molte missioni secondarie sono recitate davvero molto bene. Le animazioni facciali avrebbero ancora bisogno di un po' di lavoro vista la sua rigidità, al di fuori del personaggio principale.

L'altro mistero è il nuovo super-predatore che vive in questo sistema. Invece di tigri Sabretooth e mammut, il mondo è stato conquistato da animali e dinosauri robotici altrettanto intricati e massicci. Visto il loro stato in cima alla catena alimentare, se ne importano poco degli esseri umani, ma preferiscono concentrarsi su foraggio, risorse e altri materiali per motivi sconosciuti. Se provocate, queste meraviglie meccaniche attaccano le tribù in modo inesorabile ed efficiente. Questo terzetto tra tribalismo, apocalisse e animali meccanizzati crea una combinazione unica, con un sacco di percorsi interessanti da esplorare e facilmente diventa uno dei punti di forza del gioco.

Anche per uno studio così avviato è facile fare passi falsi quando ci si addentra in un genere completamente nuovo. La tecnologia esistente potrebbe non adattarsi perfettamente al gioco o potrebbe finire per sbilanciarlo. In base alle quattro ore in compagnia del gioco, non sembra proprio che sarà così. Dai primi tutorial in poi, è chiaro che Guerilla ha fatto il suo dovere. Aloy inizia il suo viaggio da bambina, mentre vive con il patrigno Rost. Lui è un ottimo cacciatore, ma ha offeso la sua tribù in qualche modo piuttosto grave.

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Il rapporto padre-figlia funziona molto bene e permette di creare empatia con i due personaggi, Aloy e Rost, per tutto il resto del gioco. Nel frattempo, impariamo a muoverci di soppiatto, a cacciare e ad affrontare la natura selvaggia. Andando avanti nella storia si incontrano nuove tribù, viaggeremo in terre lontane e diverse e andremo a caccia di robo-creature sempre più pericolose. I misteri che circondando questa Terra ci spingono a continuare ad indagare nel mondo circostante e a saperne di più, anche solo per vedere in che modo gli sviluppatori sono riusciti a risolvere questo insieme apparentemente caotico di circostanze.

Aloy è una cacciatrice abile, ma non può competere con la potenza dei robot. Ogni volta che si imbatte in una nuova bestia, è meglio restare ad osservare, agire con cautela e posizionare trappole per garantire il successo. I punti di salvataggio nei pressi degli accampamenti magari potrebbero risultare un po' tanti, ma morire in una zona remota potrebbe significare una sgobbata incredibile. Aloy può nascondersi tra l'erba alta e tendere un'imboscata agli animali più deboli effettuando kill con un solo colpo. Un aspetto in cui il combattimento del gioco è diverso dal solito sono i gadget.

Ad esempio potete collocare fili elettrificati lungo una voragine e poi spaventare gli animali più timidi in questo modo per stordirli. I gruppi pericolosi possono essere affrontati uno per uno, intrappolando gli altri a terra con una pistola che spara corde. La caccia è spesso una pausa serena in un primo momento, seguito da un'attenta messa a punto della strategia e da pochi secondi di azione frenetica. Le battaglie più lunghe sono riservate ai dinosauri più massicci e cattivi, che riescono ad assorbire una gigantesca quantità di danni prima di poterli abbattere definitivamente. Tutti gli animali hanno punti deboli e armature distruttibili o armi che i cacciatori più esperti possono sfruttare. Riuscire a colpire questi punti nel vivo della battaglia, però, è tutt'altro che una passeggiata. La differenza tra un combattimento spontaneo e inaspettato e uno preparato con cura è importante. Una volta che il livello di potenza e di comando delle abilità di Aloy aumenta, quelli che erano nemici impegnativi diventano seccature minori. Ma è il momento di passare a un altro settore.

L'aspetto e le sensazioni offerte dal combattimento sono spesso davvero impressionanti, anche se a volte sono caotici. I controlli sono davvero molto buoni e, almeno, durante le sessioni di training, il combattimento ci è sembrato davvero piacevole, soprattutto se si ha il tempo e lo spazio per pianificare la propria strategia in modo corretto. Molti degli animali robotici agiscono esattamente come verrebbe richiesto loro nella vita reale, ma altri tipi più esotici dovrebbe far riflettere su come cacciarli. Intrappolare robot non familiari potrebbe non essere così facile come sembra, come abbiamo scoperto a nostre spese quando alcuni animali sono riusciti a liberarsi dai nostri fili elettrificati.

Horizon: Zero Dawn
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Anche se il gioco è sviluppato per la PS4 standard, abbiamo avuto anche la possibilità di provare Horizon: Zero Dawn in 4K con PS4 Pro. Il budget relativo alle performance è stato quasi interamente investito nella risoluzione e in una maggiore fedeltà per ciò che riguarda gli effetti. Entrambe le versioni funzionano a 30 frame al secondo, che è un peccato per un gioco che vanta combattimenti così concitati. Il gioco però è spettacolare da un punto di vista grafico su entrambe le piattaforme.

Horizon: Zero Dawn sembra meritarsi di diritto un posto tra i giochi action open world. La trama principale riesce a catturare l'attenzione del giocatore e la maggior parte delle missioni secondarie hanno anch'esse il loro fascino. La molteplicità delle tematiche presentate nel gioco offrono varie opportunità, andando dal design, alla sceneggiatura fino ai combattimenti. Il gioco non può dirsi certamente un prodotto originale, ma si basa comunque su aspetti consolidati migliori. Se avete giocato il nuovo Tomb Raider, Far Cry o Metal Gear Solid, è probabile che con Horizon vi sentirete come a casa. Archi e trappole potrebbero aver preso il sopravvento sulle armi da fuoco, ma le meccaniche di gameplay rimangono in gran parte le stesse. Siete sempre in minoranza e spesso disarmati, quindi raramente rischia di trasformarsi in un hack'n'slash. L'apocalisse colorata e le tribù, i robot e i misteri che caratterizzano la trama promettono una solida, anche se meccanicamente familiare, avventura open world il prossimo 1° marzo.

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