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Troll and I

Troll and I

Un po' mostruoso (e non stiamo parlando del troll).

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Troll e I è un titolo d'avventura in terza persona ed è anche la prima "fatica" degli sviluppatori Spiral House. Ambientato dopo la Seconda Guerra Mondiale in Scandinavia, qui giochiamo nei panni di Otto, un adolescente che è stato separato dalla madre dopo che il suo Paese natale è stato fatto saltare in aria da cattivi sconosciuti. Orde di goblin emergono dal terreno e attaccano. Salvato per miracolo da un troll, i due personaggi iniziano a collaborare per riuscire a sopravvivere all'assalto e stringono tra loro un'amicizia inaspettata. La premessa alla base del gioco ricorda un po' quella di The Last Guardian, per intenderci. Peccato solo, però, che in realtà Troll and I assomiglia molto più ad un gioco PS2 a basso budget, in cui tutto il suo potenziale è stato sprecato per colpa di un pessimo design, una narrazione superficiale, e un numero enorme di errori tecnici.

Non appena si entra nel tutorial del gioco, si perde subito ogni speranza nei confronti di quella che poteva essere un'epica avventura. Si viene poi introdotti all'open-world, imparando a monitorare e a cacciare gli animali. Per un gioco che mira a immergerci in un'ambientazione selvaggia, manca un po' troppa atmosfera, e sia il reparto audio sia gli ambienti appaiono eccessivamente vuoti e silenziosi. Non introduce neanche molto bene le sue meccaniche di gioco. La mancanza di feedback audiovisivi è sorprendente. Ci ritroviamo così a schiacciare pulsanti a caso e a chiederci se le nostre azioni sortiranno un qualche effetto. Questo discorso può essere esteso a tutto il resto del gioco, in quanto non abbiamo alcuna mappa o guida visiva che puntino nella giusta direzione.

Non appena si riesce a prendere dimestichezza con la caccia, vi verrà insegnato l'uso delle risorse e vi verrà offerta una breve introduzione al sistema di crafting del gioco - una caratteristica che appare completamente inutile. Il crafting di armi e oggetti è un processo goffo e recuperare le risorse necessarie dall'ambiente è faticoso. I materiali sono di solito a una distanza ravvicinata e non sono difficili da ottenere, ma implorano di essere lavorate. L'unica volta che abbiamo utilizzato questo sistema è stato quando abbiamo dovuto per forza creare strumenti specifici per abbattere degli ostacoli. Anche così, il loro utilizzo appare completamente senza scopo, e viene visto piuttosto come qualcosa per allungare artificialmente il "brodo".

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Troll and I

Subito dopo l'incontro con Troll, le scelte di design vengono messe ancora una volta in discussione. Non appena si passa da un personaggio all'altro in single-player, diventa dolorosamente evidente che il gioco è stato creato con in mente una modalità cooperativa. Molti dei puzzle sono basati sull'uso delle abilità dei due personaggi; se si fa arrampicare Otto, gli si permette muoversi di nascosto attorno ai nemici e raggiungere postazioni più elevate, mentre Troll fonda tutto sulla sua forza bruta.

Questi puzzle non sono male, visti nell'insieme, e il lavoro di squadra rende il processo più divertente, ma giocarci da soli diventa davvero impossibile e poco entusiasmante. Per esempio, c'è una sezione nella fase iniziale che richiede di raggiungere alcune rocce per avanzare. Se si passa a Troll, è possibile sollevare l'ala di un aereo che Otto può utilizzare come ponte. Periodicamente, passando dall'uno all'altro personaggio, permette di muoversi e superare ogni ostacolo. Il problema è che è lento ed è noioso, soprattutto quando si deve fare una sosta con Troll per mettere giù l'oggetto e combattere ondate di nemici per poter avanzare.

In split-screen, è meno problematico. Il gameplay è molto più naturale e le ondate irritanti di mostri diventano un po' più sopportabili. Giocato da solo, tuttavia, il gameplay a doppio personaggio tende a stancare rapidamente. Il gioco tenta di essere intuitivo, ma i controlli lenti e poco responsivi rendono il tutto molto noioso. Il passaggio tra Otto e Troll non è necessariamente goffo, ma intraprendere un qualsiasi tipo di interazione è un lavoro di routine. La velocità dei movimenti dei personaggi è un grosso problema quando non si freezano a metà combattimento. L'input è spesso in ritardo o non viene registrato, il che rende il combattimento ravvicinato e una sezione platform più in stile Uncharted più frustrante di quanto dovrebbe essere.

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Anche quando i controlli funzionano, Otto si muove comunque in modo molto goffo. I combattimenti con i nemici avrebbero comunque essere meno noiosi. Attaccare con Otto è sempre insoddisfacente indipendentemente dall'arma, mentre la sua abilità di "schivata" è assolutamente inutile. Nel frattempo, Troll può colpire di riflesso i nemici con un colpo e colpirli alla cieca semplicemente continuando a premere pulsanti fino a quando non si riesce a colpire uno di loro.

Alcuni dei difetti del gioco sarebbe più semplici da assecondare se il sistema di checkpoint non fosse così rigido. I controlli imprecisi vi porteranno costantemente alla morte, mentre la pessima qualità delle texture rende le trappole insta-kill e i nemici difficili da vedere. Tutte le volte che si muore, bisogna ricaricare dal vostro ultimo salvataggio o riavviare un intero capitolo. Dal momento che non esiste alcun salvataggio manuale, dovremo fare affidamento sugli infrequenti salvataggi automatici. Le morti ingiuste sono le più frequenti, e tutte le volte che morirete, perderete un sacco di progressi.

Troll and I ci prova a far lavorare il giocatore con una meccanica trial-and-error, ma questo funziona bene solo quando il gameplay è molto curato e genuinamente impegnativo. Per la stragrande maggioranza del tempo trascorso in compagnia di questo titolo, la morte è il risultato di pessime scelte di design e di un'esecuzione scadente. Il gioco non è difficile: è difficile solo per colpa della quantità di difetti tecnici.

Troll and I

I controlli rotti e un design imperfetto non sono gli unici problemi del gioco. Il titolo è disseminato di glitch grafici e problemi di prestazioni. La quantità di volte che ci siamo incastrati nel mondo di gioco e urtato muri invisibili è spaventosa. Troll rimane spesso bloccato nella geometria nell'ambiente. Oltre a questo, c'è anche un problema con un framerate molto irregolare, che a volte raggiunge livelli imbarazzanti.

Dopo aver combattuto con i tanti difetti di Troll and I, neanche la trama del gioco riesce a tirarci su di morale o a risollevare le sorti del titolo. I personaggi appaiono piatti, caratterizzati da un doppiaggio monotono che non permette di costruire alcun legame affettivo con loro. Il rapporto tra Otto e Troll appare forzato sin da subito e poco profondo fino alla fine. Vista l'enfasi sulla trama scaturita dai trailer, la mancanza di uno sviluppo e di una trama significativa è davvero deludente.

L'unica reale nota positiva del gioco sta nella sua presentazione. La grafica avrebbe potuto essere un po' meglio, ma la colonna sonora che li accompagna (non abbastanza spesso) è sorprendentemente meravigliosa. Le melodie sono potenti e piacevoli da ascoltare, ed è un vero peccato che la trama non abbia sortito un effetto analogo.

Indietro di almeno un paio di generazioni, Troll and I avrebbe potuto essere un primo tentativo accettabile di uno studio inesperto. Anche se apprezziamo lo sforzo da Spiral House, sembra chiaro che il team abbia fatto il passo più lungo della gamba. L'ambizione da sola non basta a giustificare il prezzo di vendita al dettaglio piuttosto elevato, considerando quanto sia misero e rozzo sotto ogni aspetto il prodotto finale. Speriamo solo che ci abbiano preso in giro.

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Troll and I
02 Gamereactor Italia
2 / 10
+
Idea ambiziosa; Colonna sonora piacevole.
-
Storia scialba; Controlli non responsivi; Combattimento noioso; Abominevole da un punto di vista tecnico.
overall score
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