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The Bunker

The Bunker

Un affascinante ibrido tra cinema e videogioco.

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Sapevamo che prima o poi questo momento sarebbe arrivato, quel momento in cui cinema e videogioco avrebbero trovato (finalmente o per sfortuna, dipende dai punti di vista) un punto di contatto e sarebbero diventati un ibrido davvero interessante. E non sorprende che questa direzione sia stata intrapresa dal genere che, più di tutti, sarebbe stato maggiormente affine a questo tipo di operazione, le avventure interattive.

Appena lo scorso anno, tessevamo le lodi di un videogioco sperimentale chiamato Her Story, un titolo crime sviluppato da Sam Barlow (lo stesso di Silent Hill: Origins e Silent Hill: Shattered Memories), che sfruttava la tecnica del found footage - per cui si intende l'uso di video di repertorio e filmati amatoriali - con attori in carne ed ossa, per imbastire una storia intrigante e molto verosimile, dove il compito del giocatore era quello di ricostruire la dinamica di un omicidio e scoprire la verità dietro la storia dell'indiziata, guardando i diversi filmati dei suoi interrogatori custoditi in un archivio. Il gioco è stata una rivelazione e sicuramente ha posto le basi per una nuova frontiera in cui l'utilizzo della tecnica live action e di prodotti di stampo cinematografico avrebbero iniziato a farsi spazio nell'ambito del gaming.

The Bunker - sviluppato da Wales Interactive e Splendy Interactive - ha raccolto a piene mani questa eredità, provando ad inseguire una strada ancora più ambiziosa, creando un video-gioco (e qui la parola "video" ha un'importanza vitale) in cui, dal primo all'ultimo fotogramma, l'intera esperienza è stata interamente girata come se fosse un film. Forte dell'interpretazione eccellente di Adam Brown (Lo Hobbit), Sarah Greene (Penny Dreadful) e Grahame Fox (Game of Thrones) e da un'ambientazione suggestiva come quella di un vero bunker nucleare dell'Essex (Inghilterra), The Bunker si è rivelato un prodotto davvero unico nel suo genere, che ci ha intrigato sin dalla prima volta che abbiamo visto il trailer, ma che al contempo ci ha lasciato con alcune domande. E vi raccontiamo perché.

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The Bunker

The Bunker racconta la storia di John, l'ultimo sopravvissuto di un bunker nucleare, per cui la routine quotidiana rappresenta l'unica ancora di salvezza alla sua sanità mentale. Ma quando all'improvviso scatta un allarme all'interno della struttura, la sua tranquillità interiore improvvisamente vacilla. Costretto ad uscire dalla sua stanza, John si avventura nei vari livelli del bunker, rivivendo alcuni ricordi a lungo repressi e portando alla luce i segreti oscuri che ha custodito dentro di sé per tanti anni.

Come avete notato, la trama di The Bunker ha di per sé degli ottimi punti di partenza, che invitano e spronano il giocatore a compiere questo percorso erratico all'interno di questa inquietante e disabitata struttura. Con una struttura simile all'Inferno dantesco, John è costretto a discendere negli "Inferi" del bunker, livello dopo livello, tentando in tutti i modi di far cessare l'allarme scattato all'improvviso, e che sembra stia mettendo in pericolo la sua stessa esistenza. Il giocatore è qui chiamato a risolvere sporadici e semplici puzzle, trovare oggetti per progredire, scovare collezionabili - che vanno da effigi in legno raffiguranti i precedenti abitanti del bunker, realizzati dallo stesso John quando era bambino, a documenti e registrazioni audio che offrono qualche dettaglio in più sulla vita e sulla disperazione all'interno della struttura - nonché compiere alcune scelte in termini narrativi che saranno decisive ai fini della conclusione.

Nelle sue due ore abbondanti di gioco (un po' di più se si vuole andare a caccia di tutti i collezionabili), l'esperienza viene inoltre infarcita continuamente da affascinanti flashback sulla vita di John da ragazzino nel bunker, dove, a poco a poco, il giocatore viene messo di fronte a verità atroci e segreti inquietanti che, lo trascineranno fino al finale, caratterizzato da un impressionante colpo di scena (e di cui, ovviamente, non vi diremo nulla!). Da un punto di vista narrativo, l'opera di Wales Interactive si rivela magistrale, forte anche della spettacolare interpretazione dei suoi attori principali, che permettono al giocatore di immergersi completamente all'interno delle vicende narrate, e soprattutto grazie alla tecnica live action sopra citata, che permette una forte immedesimazione ed empatia con i vari personaggi. Indizio dopo indizio, ricordo dopo ricordo, il giocatore si ritrova letteralmente sconquassato e in balia degli eventi, che lo porteranno a guardare con occhi diversi le varie relazioni e dinamiche tra i protagonisti, non senza qualche sorpresa sconcertate.

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The BunkerThe Bunker

Tuttavia, è proprio qui che rintracciamo al contempo l'aspetto più debole di The Bunker: il suo non essere, di fatto, un videogioco. Sebbene lo studio tenti di costruire un gameplay all'interno del prodotto tramite l'interazione con gli oggetti e la collezione degli stessi per conoscere i dettagli più scabrosi della vicenda, ci risulta difficile poter definire il titolo di Wales Interactive e Splendy Interactive un videogioco in senso lato, in quanto mancante di una dinamica attiva e partecipata da parte del giocatore. Il semplice cliccare sugli oggetti o interagire appena con gli eventi non può essere assimilabile al concetto di "videogiocare", dove nella maggior parte dei casi, le meccaniche sono molto più complesse, e vanno ben oltre la semplice "interazione".

Qui il giocatore non è altro che spettatore di eventi, dove la sua azione diretta ad essi è ridotta al minimo. Lungi da noi voler aprire un dibattito su questo tema che sempre più anima i forum di discussione su esperienze analoghe, ma riteniamo che sia più corretto definire The Bunker un prodotto ibrido, che mescola (per la maggior parte) elementi cinematografici e (un po' meno) elementi videoludici. Film interattivo, videogioco cinematografico...non sta a noi trovare la giusta definizione. Noi propendiamo semplicemente per il concetto di "ibrido".

Ciò detto, The Bunker si è rivelata un'esperienza affascinante, travolgente e ricca di colpi di scena. Se da un punto di vista narrativo e dei temi che affronta, il titolo di Wales Interactive e Splendy Interactive è da ritenersi superbo e sicuramente unico nel suo genere - supportato anche dalla brillante interpretazione del suo formidabile cast e da uno stile registico ambizioso e intrigante - dal lato "gioco" porta con sé molte domande e molti dubbi, che probabilmente troveranno una risoluzione non appena si riuscirà a definire al meglio questa nuova interessante tendenza a cui sempre più titoli fanno appello. Ma sicuramente The Bunker è un prodotto a cui vale la pena dare un'occhiata, soprattutto se siete grandi appassionati del genere e amate prodotti narrativi stilisticamente e artisticamente molto curati.

HQ
The Bunker
08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Trama intrigante e ricca di colpi di scena; Interpretazione eccellente del cast; Stilisticamente e artisticamente molto curato; Colonna sonora suggestiva.
-
Non è un videogioco in senso lato; Gameplay ridotto al minimo.
overall score
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