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Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno

Ni no Kuni II: Revenant Kingdom - Provato

Abbiamo provato due diverse battaglie del gioco, e assaggiato un po' di trama.

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Abbiamo avuto la possibilità di dare un'occhiata a Ni no Kuni II: Revenant Kingdom all'E3 di Los Angeles quest'anno, ma Bandai Namco ha voluto regalarci qualche altro minuto in sua compagnia ad un nuovo evento tenutosi a Londra poco dopo l'E3, permettendoci di giocare due sezioni del gioco e avere così un assaggio del sequel di Ni no Kuni: Wrath of the White Witch, attraverso due battaglie importanti in cui abbiamo provato le meccaniche di gameplay.

Prima di darvi un resoconto della nostra performance nei due combattimenti, vogliamo fare una piccola precisazione: in questo titolo, infatti, non ci concentreremo su Oliver, protagonista di Wrath of the White Witch del 2013, ma prendiamo il controllo di Evan Pettiwhisker Tildrum, un giovane re che ha bisogno di recuperare il suo regno dopo gli è stato usurpato. Questa avventura ci porta in mondi aperti e in missioni, ed è simile al viaggio di Oliver, nel senso che è un RPG in terza persona in cui vi troverete a fronteggiare un mondo colorato, sistemi di battaglia e un party di eroi.

La prima sezione demo che abbiamo giocato non ha perso tempo e ci ha buttato subito nel vivo dell'azione, in quanto ci ha visto impegnati a vedercela con il non proprio amichevole Longfang, il Signore della Fiamma, essenzialmente una creatura enorme dalle sembianze di un drago che nuota in una piscina di lava, mentre il nostro party è appollaiato su un'isola rocciosa. Non appena abbiamo iniziato a colpire le sue zampe e ad effettuare colpi, ci siamo resi conto che non eravamo di fronte ad una rapida boss fight, in quanto ad ogni colpo che abbiamo tentato di infliggergli, scalfivamo appena la sua barra della vita.

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Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno

Mentre il primo gioco aveva creature familiari che bisognava catturare e addomesticare prima di poterle usare in battaglia, le piccole creature chiamate higgledies sono una parte fondamentale di questo gioco e siamo stati subito catturati dal modo in cui possiamo usarli a nostro vantaggio in questa boss fight. Ogni tanto, un gruppo di higgledies colorati diventa disponibile all'uso, ad esempio, e se li avete per un certo periodo di tempo e li attivate, potreste poi sfruttare i loro poteri per il bene del vostro party, sia ad esempio guarendoli con quelli di colore verde sia generando una sorta di scudo protettivo con quelli di colore rosso. C'è anche un piccolo counter pratico sullo schermo che indica quanti di ciascun colore ci sono intorno a voi.

Oltre a questo, possiamo anche usare le nostre abilità per cercare di combattere la potenza di Longfang, queste possono essere sia offensive che difensive. Tenendo premuto R2 (che permette di attivare le abilità) e premendo il triangolo, per esempio, abbiamo potuto ripristinare un po' di salute al nostro party, mentre tenendo R2 e premendo il tasto croce, abbiamo scatenato una serie di colpi che hanno inflitto ingenti danni. Ciascuna di questa abilità aveva usi limitati basati su una barra di colore blu posta sopra la nostra salute, che si riempiva ogni volta che abbiamo effettuato un attacco, e spesso ci siamo trovati a lamentarci per aver utilizzato una posizione sbagliata o in un momento negativo. Una volta che abbiamo avuto modo di utilizzare sia gli higgleies sia le abilità, Longfang è diventato molto più gestibile e siamo riusciti a tenere testa ai suoi giganteschi attacchi di lava senza aver paura di finire in fumo.

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Naturalmente, se non usate il tutto in modo bilanciato e saggio e non sprecate tutte le vostre abilità come abbiamo fatto noi, ci sono sempre gli attacchi standard che vi permettono di procedere nel combattimento, i quali prevedono sia attacchi da mischia sia attacchi a distanza che possono essere caricati (come gli attacchi abilità) per infliggere un danno maggiore. Quest'ultima tipologia, nonostante sia ottima per mantenere una certa distanza, non fa molto danni, quindi usarla risulterà veramente noiosa e talvolta inefficace.

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Una volta che Longfang è andato giù dopo aver provato a caricarci, abbiamo avuto la possibilità di provare un altro livello del gioco, che ci ha portato alle Prove di Coraggio di King's Cradle. Qui abbiamo potuto dare una rapida occhiata alla trama del gioco, in quanto il nostro party visita King's Cradle in cui Evan (il protagonista) fa un patto con i guardiani. Dopo aver fatto un'affermazione piuttosto audace ad una statua minacciosa e dalla voce profonda, ha quindi il compito di partecipare ad una prova di coraggio per dimostrare il suo valore, e per prova di coraggio fondamentalmente si intende un'arena in stile gladiatori.

Il sistema di combattimento era tutto sommato lo stesso, ad eccezione del fatto che adesso eravamo di fronte ad un grosso gigante chiamato Thogg che, seppur comunque enorme, era più piccolo di Longfang. Dato che era agile, il combattimento da mischia ci ha visto maggiormente impegnati, in quanto dovevamo evitare in tutti i modi i suoi attacchi. A rendere le cose peggiori, Thogg ha richiamato dei minion ad aiutarlo, e i piccoli nemici erano sparsi un po' ovunque nell'arena, cercando di farci del male.

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Se Longfang era molto più strutturato, nel senso che dovevamo aspettare che lui mettesse le sue zampe giganti a portata dei nostri attacchi, evitare fasi di attacco ripetute, ecc., il combattimento con Thogg ci è apparso molto più organico. Abbiamo dovuto essere più furbi e correre alle sue spalle piuttosto che aspettare che si rendesse vulnerabile, e anche se era più piccolo del nemico precedente, la sua velocità lo ha reso molto più minaccioso.

Alla fine, però, abbiamo avuto la meglio, e questo è stato possibile solo grazie all'aiuto tangibile del nostro party. L'aspetto positivo è che i nostri alleati hanno inflitto notevoli quantità di danni a ciascun boss senza che dovessimo costantemente monitorarli, un aspetto che abbiamo molto apprezzato visto che nel frattempo dovevamo monitorare la nostra salute e le nostre abilità.

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Da un punto di vista del gameplay il gioco ci ha fatto un'ottima impressione, ma senza dubbio la ciliegina sulla torta è la grafica. Le Prove di Coraggio, da un lato, ci ha mostrato quanto il gioco fosse spettacolare, visti tutti gli splendidi colori che hanno caratterizzato la nostra esperienza, ma la battaglia contro Longfang ci ha sorpreso maggiormente, riuscendo quasi a farci percepire il caldo attraverso il bagliore ambientale della lava nell'oscurità, illuminando leggermente l'ambiente circostante.

Anche se siamo rimasti un po' sorpresi dall'aver dovuto affrontare due belve così impegnative sin da subito, è anche vero che le meccaniche di gameplay non sono solo piuttosto semplici da apprendere, ma mettono a disposizione anche opzioni tattiche tali da rendere maggiormente gestibili i boss più impegnativi di quanto non sembrino ad una prima occhiata. Abbiamo appena scalfito la superficie di questo Ni no Kuni II: Revenant Kingdom, ma da quello che abbiamo visto, il nuovo titolo sviluppato da Level 5 ha tutto il potenziale per essere un gioco su cui vale davvero la pena mettere le mani, non appena arriverà su PC e PS4. Anche se con un po' di ritardo rispetto a quanto inizialmente previsto, visto che appena qualche giorno fa il titolo è stato rimandato al 19 gennaio 2018.

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