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Continua la causa legale tra Zenimax e Oculus per i progetti VR rubati

Secondo l'accusa, Oculus avrebbe distrutto le prove.

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È oramai da oltre due anni e mezzo che prosegue la causa legale avviata da Zenimax contro Oculus e John Carmack in merito a Oculus Rift, e ora è ufficialmente partito il processo, mostrando una situazione molto più accesa di quanto ci si aspetterebbe.

Secondo un portavoce di Zenimax, l'azione legale da $2 miliardi condotta dalla compagnia non solo cita in giudizio il co-fondatore di id Software, John Carmack, accusato di aver rubato diversi documenti prima di abbandonare la compagnia per andare ad Oculus, ma anche che Oculus VR abbia volutamente cancellato le prove in un tentativo di nascondere le proprie tracce.

Zenimax si è detta molto certa che la legge darà loro ragione, ma al tempo stesso ne è convinta anche la stessa Oculus. La scorsa settimana, infatti, la compagnia ha pubblicato un messaggio su Upload VR, affermando che tale azione legale è un "contenzioso dispendioso che tenta di prendersi il merito su cose per cui non hanno avuto idee, competenze, o pazienza di sviluppare".

Queste azioni legali raramente arrivano alla corte, in cui viene mostrato chiaramente dimostra che da entrambe le parti non c'è alcuna intenzione di fare marcia indietro in un prossimo futuro. Questo è chiaramente dimostrato dal fatto che Polygon ha appreso che il co-fondatore di Facebook Mark Zuckerberg sarà tra coloro chiamati a testimoniare. Sarà interessante vedere come finirà, dunque aspettiamoci maggiori dettagli nelle prossime settimane.

Continua la causa legale tra Zenimax e Oculus per i progetti VR rubati


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